Letteratura dal 1900 agli Anni ’50

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Vincenzo Cardarelli, il cui vero nome era Nazareno Caldarelli, nacque a Corneto Tarquinia (Viterbo), attuale Tarquinia, dove suo padre (Antonio Romagnoli), d'origine marchigiana, gestiva il buffet della stazione ferroviaria e qui trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza. Figlio illegittimo, ebbe un'infanzia travagliata, privata sin dall'inizio della presenza materna (Giovanna Caldarelli abbandonò la famiglia quando Vincenzo era piccolo), caratterizzata da una menomazione al braccio sinistro e dalla solitudine. Compì studi irregolari, formandosi prevalentemente da autodidatta. All'età di diciassette anni fuggì di casa e approdò a Roma dove, per vivere, fece i più svariati mestieri, fra i quali il correttore di bozze presso il quotidiano Avanti!. Sull'Avanti!, del quale divenne redattore, ebbe inizio, nel 1909, la sua carriera giornalistica. (Wikipedia)

VINCENZO CARDARELLI

VINCENZO CARDARELLI recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Vincenzo Cardarelli (1887-1959) nasce a Corneto Tarquinia (Viterbo). Gli anni appena successivi alla morte del padre, lo vedono trasferirsi…

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Nacque a Salerno il 17 luglio del 1909. La sua infanzia e la sua adolescenza furono piuttosto travagliate. Fratello del pittore Alessandro Gatto, compì i primi studi al liceo classico Torquato Tasso della sua città natale, mostrandosi portato per le materie letterarie, in particolare l'italiano, e poco incline alla matematica. Al liceo scoprì la propria passione per la poesia e la letteratura. (Wikipedia)

ALFONSO GATTO

ALFONSO GATTO recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Alfonso Gatto nasce a Salerno il 17 luglio 1909, da famiglia di tradizione marinaresca. Dopo aver frequentato il Liceo,…

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Scopri di più sull'articolo GIUSEPPE MAROTTA Napoli e Milano nella letteratura del dopoguerra
Nel 1925 si trasferisce a Milano per intraprendere la carriera di giornalista. I primi tempi non sono certamente facili, visto che è costretto a dormire sulle panchine del parco, prima di entrare alla Arnoldo Mondadori Editore e poi alla Rizzoli come redattore. La sua rubrica fissa pubblicata sul giornale Film viene notata da Aldo Borelli, che gli spalanca le porte del Corriere della Sera. Negli stessi anni è inoltre a capo dell'ufficio stampa della Germania Film, ente per la promozione del cinema tedesco in Italia. La collaborazione con il Corriere della Sera, interrotta nel 1943, riprende due anni dopo e si rivela proficua per la carriera di Marotta, che contemporaneamente compone sceneggiature cinematografiche e teatrali. (Wikipedia)

GIUSEPPE MAROTTA Napoli e Milano nella letteratura del dopoguerra

GIUSEPPE MAROTTA recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Giuseppe Marotta nasce a Napoli nel 1902 e vi muore nel 1963. Autore prolifico, ha totalizzato tre romanzi e…

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Scopri di più sull'articolo Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo
Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Palermo, 23 dicembre 1896 – Roma, 23 luglio 1957) è stato uno scrittore italiano. Scrittore dalla complessa personalità, è stato autore del celeberrimo romanzo Il Gattopardo. Personaggio molto taciturno e solitario, passò gran parte del suo tempo leggendo moltissimo. Ricordando la propria infanzia scrisse: «ero un ragazzo cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone». (Wikipedia)

Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo

Giuseppe Tomasi di Lampedusa Il Gattopardo (nuova edizione) Feltrinelli recensione apparsa sul quattordicinale Benevento diretto da Achille Biele Curata dal nipote dell’Autore, Gioacchino Lanza Tomasi, è uscita la nuova edizione…

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Scopri di più sull'articolo GIANNI NICOLETTI L’UOMO LA VITA E DIO
Professore di Lingua e letteratura francese presso l'Università Ca' Foscari Venezia, ha scritto per Convivium, Letteratura e Studi francesi e collaborò, a lungo e fruttuosamente, con l'UTET di Torino. Profondo studioso dell'opera di Arthur Rimbaud e Charles Baudelaire, ha dedicato buona parte delle sue pubblicazioni a questi due autori; ha inoltre curato l'edizione completa delle opere di Sade in italiano. Muore a Venezia il 29 aprile 2007. (Wikipedia)

GIANNI NICOLETTI L’UOMO LA VITA E DIO

GIANNI NICOLETTI L’UOMO LA VITA E DIO Nel leggere un libro storico - scritto con l’impeto di quegli Anni’50 che furono toccati dal disfacente spirito dell’Esistenzialismo, ma che dell’esistenzialismo ha…

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Scopri di più sull'articolo ROCCO SCOTELLARO
Di umile famiglia, il padre Vincenzo era calzolaio e la madre Francesca Armento una casalinga. Dopo i primi studi, all'età di dodici anni si trasferisce con la famiglia a Sicignano degli Alburni per iscriversi al collegio. In seguito si sposta a Cava de' Tirreni, Matera, Roma, Potenza, Trento e Tivoli, dove porta a compimento il percorso di studi classici. Nel 1942 frequenta la facoltà di giurisprudenza a Roma, non riuscendo però a conseguirne la laurea. Gli viene assegnato un posto di istitutore presso Tivoli ma, conseguentemente alla guerra e alla morte del padre, avvenuta lo stesso anno, decide di tornare nel suo paese natale. Ben conoscendo il dramma dei contadini meridionali e avendo fatto sue le indicazioni e i consigli del padre, pur continuando gli studi (prima a Napoli, poi a Bari) inizia un'intensa attività sindacale che sfocia nell'iscrizione al Comitato di Liberazione Nazionale, al Partito Socialista Italiano e nella fondazione della sezione tricaricese del suddetto partito. Nel 1946, all'età di ventitré anni, viene eletto sindaco di Tricarico e nello stesso anno incontra per la prima volta Manlio Rossi Doria e Carlo Levi, che Rocco indicherà come suo mentore. Nel 1950 è accusato di concussione, truffa e associazione a delinquere dai suoi avversari politici e per questo costretto al carcere per 45 giorni circa (nella cella n.7 del vecchio carcere di Matera, oggi a lui intitolata), quando la cospirazione politica che aveva avanzato l'accusa fu chiara e Scotellaro fu assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. A causa di questa vicenda, unita alla delusione scaturita dalla non elezione a livello provinciale, abbandona l'attività politica per dedicarsi maggiormente a quella letteraria, senza trascurare il suo impegno per i diritti del popolo meridionale. Nello stesso anno accetta la proposta di Manlio Rossi Doria per un incarico all'Osservatorio Agrario di Portici, dove compie ricerche e studi sociologici, oltre ad un'inchiesta sulla cultura e sulle condizioni di vita delle popolazioni del sud per conto della casa editrice Einaudi. Tale inchiesta fu interrotta dalla sua morte improvvisa, il 15 dicembre 1953; stroncato da un infarto, a soli 30 anni. Anni dopo, il regista Luchino Visconti gli renderà omaggio nel film Rocco e i suoi fratelli, essendo il nome del protagonista ispirato a quello del poeta. (Wikipedia)

ROCCO SCOTELLARO

ROCCO SCOTELLARO Rocco Scotellaro (Tricarico, 1923 – 1953), fu uomo pubblico, ingiustamente incarcerato, e intellettuale di spicco nei suoi Anni. L’esperienza del carcere gli diede spunto per il romanzo “L’uva…

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Ignazio Silone, (Pescina, 1º maggio 1900 – Ginevra, 22 agosto 1978), è stato uno scrittore, giornalista, politico, saggista e drammaturgo italiano. Può annoverarsi tra gli intellettuali italiani più conosciuti e letti in Europa e nel mondo. Il suo romanzo più celebre, Fontamara, emblematico per la denuncia di oppressione e ingiustizia sociale della condizione di povertà, è stato tradotto in innumerevoli lingue. Tra il 1946 e il 1963 ha ricevuto ben dieci candidature al Premio Nobel per la letteratura. Per molti anni esule antifascista all'estero, ha partecipato attivamente e in varie fasi alla vita politica italiana, animando la vita culturale del paese nel dopoguerra; come scrittore è stato spesso osteggiato dalla critica italiana e solo tardivamente riabilitato, mentre all'estero è stato sempre particolarmente apprezzato. (Wikipedia)

IGNAZIO SILONE

IGNAZIO SILONE Ignazio Silone nacque a Pescina, in provincia dell’Aquila, il 1° maggio 1900, da padre contadino e madre tessitrice. Frequentò il ginnasio nel seminario della diocesi dell’Aquila. A 15…

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Scopri di più sull'articolo Vitaliano Brancati racconti teatro scritti giornalistici
Nato a Pachino, in provincia di Siracusa, il 24 luglio 1907 da una famiglia non aliena da interessi letterari - sia il nonno che il padre erano stati autori di novelle e di poesie - compì gli studi inferiori a Modica dove visse dal 1910 al 1919 e quelli superiori a Catania dove si trasferì con la famiglia nel 1920. Nella città etnea frequentò la facoltà di Lettere presso la locale università, laureandosi nel 1929 con una tesi su Federico De Roberto; successivamente insegnò per diversi anni a Caltanissetta nell'Istituto Magistrale, frequentato in quegli anni da Leonardo Sciascia che però non fu suo alunno. Successivamente si trasferì a Roma dove, oltre a insegnare, inizia l'attività di giornalista, dapprima per il quotidiano Il Tevere e, in seguito, dal 1933 in poi, per il settimanale letterario Quadrivio. La sua formazione giovanile viene segnata da un'ideologia irrazionalista che entra in crisi quando da Catania si trasferisce a Roma dove ha modo di frequentare intellettuali crociani e democratici che gli aprono un orizzonte culturale europeo. (Wikipedia)

Vitaliano Brancati racconti teatro scritti giornalistici

Vitaliano Brancati racconti teatro scritti giornalistici Meridiani Mondadori Vitaliano Brancati è stato definito fra gli italiani lo scrittore più meridionale. Nasce a Pachino (Siracusa) nel 1907. Muore a Torino nel…

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