"Fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire." Marguerite Yourcenar
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I LUOGHI DELLA MEMORIA RAI Educational propone EXPLORA

Trasmissione sulle scienze. I Musei della Scienza in chiave umanistica.

Il significato dell’Ecomuseo di LAURA TUSSI Nel corso della puntata, Luciano Onder ne discuterà con gli ospiti in studio. In studio: Prof.ssa Laura Tussi, Docente di Lettere e giornalista specializzata in tematiche psicopedagogiche e socioculturali Dott. Leonardo Alfonsi, Perugia Scienze Festival Dott. Marco Bianucci, Consiglio Nazionale delle Ricerche Prof.ssa Raffaella Simili, Università degli Studi di Bologna.

L’uomo, il nostro pianeta e la ricerca scientifica. La storia raccontata attraverso le testimonianze lasciate nel tempo: un patrimonio, accessibile a tutti e costantemente aggiornato, racchiuso e conservato all’interno dei musei. Finestre sul passato, strumenti fondamentali per la comprensione del presente. I musei raccontano la storia dell’uomo, del nostro pianeta e della ricerca scientifica. Sono una importante finestra sul sapere, accessibile a tutti, adulti e ragazzi, che viene aggiornata continuamente restando sempre al passo con i tempi. Dallo spirito di osservazione e di ricerca dell’uomo ebbero origine le premesse per il sorgere delle raccolte di materiali della natura. Già in tombe preistoriche si sono osservate forme primordiali di collezionismo, che ha poi sempre accompagnato la storia degli uomini. Ritroviamo il collezionismo in epoca romana quando Pompeo e Cesare erano noti per collezionare i trofei di guerra, per continuare nel Medioevo, dove chiese e regge erano sedi di raccolta di oggetti naturali, oppure sacri, opere d’arte e pergamene. Si giunge poi al Seicento quando oltre ad oggetti naturali si raccolgono anche le testimonianze di terre e culture lontane come abiti, manufatti, oggetti rituali, creando un intreccio di naturalia e artificialia. Un esempio è il famoso corno dell’Unicorno, rivelatosi poi un dente di narvalo lavorato. Fino al 1648 si conosceva solo la zanna di questo animale, che infatti fu chiamato Unicornis marinum, perchè si credeva che il dente fosse la prova dell’esistenza dell’Unicorno, animale mitolologico, citato anche nella Bibbia. Vari musei, come il museo del tesoro imperiale “Schatzkammer” di Vienna, ma anche lo stesso museo Storico Nazionale dell’Arte Sanitaria a Roma custodiscono esemplari del “corno dell’unicorno”. La memoria raccontata dalla museologia si incontra con la modernità del nostro millennio. Attualmente la cultura dominante concettualizza la memoria in determinati parametri, per cui la modernità contrasta la memoria attraverso il mutamento, il cambiamento, instaurando contradditori rapporti tra la cultura moderna europea e il concetto di memoria storica. La modernità quindi disorienta l’individuo che non vive esclusivamente un’unica cerchia di vita relazionale, ma sperimenta la varietà degli approcci sociali, per cui appartiene ad una pluralità di ambiti comunitari e di contesti collettivi. Ciò provoca ricorrenti fratture nella memoria sociale, ma implica, al contempo, un forte richiamo alla responsabilità del singolo nei confronti del passato storico a livello individuale, collettivo, nazionale, globale. Operazione necessaria, soprattutto nell’era della globalizzazione in cui occorre anche il rispetto e la valorizzazione delle diversità, delle differenze soggettive, culturali, interetniche, come elementi vitali e imprescindibili dell’insieme. Le finalità educative dei musei e degli ecomusei I musei scientifici hanno il compito di esporre e tramandare il ricordo di reperti, di innovazioni, di scoperte della scienza che testimoniano la presenza di una cultura infinita, millenaria. E proprio sul territorio museale, nell’ambito, nello spazio e nel luogo dove sorge il museo vivono e transitano persone di diverse e altre culture con una storia e un’identità differente dalla nostra…ed è proprio nel museo che avviene l’incontro, il confronto e l’interazione dialettica di pensieri, riflessioni, idee, opinioni, memorie…luogo di molteplicinarrazioni e metanarrazioni dove si trasmette la memoria storica e la si confronta con la memoria storica di altre civiltà, di molteplici altrove, di innumerevoli storie di vita individuali nel grande mare della Storia Globale … e così si fa l’intercultura! Non è semplice definire cosa sia un ecomuseo. Nei paesi d’oltralpe l’idea è nata molti anni prima che in Italia, dove le prime esperienze sono molto recenti. Esse seguono la nuova idea di bene culturale, che è maturata solo da alcuni decenni all’interno delle amministrazioni e in campo politico e che è molto più ampia rispetto al passato. Infatti, oggi l’ambiente è considerato il bene culturale per antonomasia, perché trattasi di un bene e valore collettivo, Quando le opere sono difficilmente museabili, come una cascina o una rete di canali, l’idea di museo come spazio chiuso è messa in discussione e si crea il concetto di museo senza muri, che ha come oggetto della propria attenzione il territorio. L’ecomuseo si intende quindi non semplicemente come un luogo dove si tutelano degli abitati e dei percorsi, ma e il luogo in cui la collettività ragiona sulla propria storia, una sorta di “scuola della coscienza storica”.   Le valenze didattiche degli Ecomusei L’inventore, Hugues de Varine, tentava nel 1971 una difficile fusione tra le parole “ecologia” e “museo”, e nel ridefinirlo “museo comunitario”, De Varine considera l’ecomuseo l’università popolare per eccellenza, un catalizzatore della cultura vivente, una finestra aperta sul mondo. L’ecomuseo si distingue da un museo convenzionale dal contrasto con il principio fondante la museologia tradizionale, che sottrae i beni culturali ai luoghi in cui vengono prodotti per essere studiati in luoghi chiusi. L’ecomuseo si propone come mezzo di riappropriazione del proprio patrimonio culturale da parte della collettività locale che ne diviene il soggetto gestore oltre che fautore. La realizzazione è assai difficile ed ambiziosa dato che ci sono problemi organizzativi a molti livelli, non solo sul piano scientifico, ma anche sul piano della gestione delle forze sociali e del loro coinvolgimento. Interpretando gli ecomusei come espressione autobiografica, risulta possibile recuperare il passato se si riconosce e riattualizza una memoria collettiva, comune, del senso della storia a partire dal singolo individuo che ha il compito di comprendere, realizzare, ricomporre a ritroso, storicamente, con una retrospezione mestica e mnemonica la propria identità, coincidente con la memoria stessa, tramite l’approccio pedagogico autobiografico, nell’ infinita narrazione di sé…

Trasmissione MUSEI DELLA SCIENZA in onda su Explora-Rai Educational il giorno giovedì 13 aprile 2006.