La grande truffa dell’economia green
I fautori del caos, partendo dalla finanza, si sono infiltrati nelle Università, nelle case editrici, nei media, nelle menti della intellighenzia ufficiale, nei governi, nelle Ong. E lo hanno fatto, o potuto fare, in maniera abile, silenziosa e irriconoscibile. Magari fondando ospedali e enti di ricerca scientifica avvalorati dagli Stati, magari dando vita a fondazioni benefiche volte alla ricerca e ai diritti umani, alle uguaglianze. Sono i primi a scagliarsi contro ogni discriminazione, contro l’uso improprio di certi vocaboli, contro i generi sessuali. Sovvertire il linguaggio, partendo da una corruzione del Verbo, è il loro progetto su larga scala, per infiltrare nelle coscienze della massa la fede nel relativismo, aberrazione che ha tolto Verità alla Parola, destinando gli uomini a una navigazione senza bussola spacciata per libertà, che si traduce immancabilmente in naufragio. Un naufragio voluto e pianificato ai piani alti della finanza internazionale, e targato green. Il green, anglofonamente contrapposto al verde, è una palese ipocrisia, una manipolazione, una truffa. Sappiano quanta ipocrisia abbiano sempre fabbricato a piene mani i popoli anglofoni. Il verde è una cosa genuina, il verde ci potrebbe salvare veramente dal green. E dalle manipolazioni climatiche, che danno la sola colpa all’uomo per il riscaldamento della Terra. I cambiamenti climatici si sono sempre succeduti dalla nascita del nostro pianeta. Ora, L’Europa vuole privare i suoi cittadini dei loro beni, automobili e prime case, per questo supposto cambiamento climatico imponendo l’ideologia green, buona solo a muovere immensi capitali, a fare arricchire i soliti pochi e a impoverire ulteriormente la gente già sull’orlo della fine. Auto elettriche e ristrutturazioni abitative forzate per l’adeguamento energetico, imposizioni che ci impoveriranno, emesse dai capi della Terra che arrivano a Davos a bordo di jet privati. E che imputano al povero lavoratore di turno, che guadagna 1000 euro al mese,  di condurre una vita che fa male al pianeta, perché è costretto ad andare ogni giorno al lavoro con la sua automobile non elettrica. Green è la gigantesca operazione mondiale completamente assopita e scomparsa di Greta, che ci prefigurava la catastrofe assoluta da qui a breve, la fine della Terra e di tutti i suoi abitanti in un imminente falò. Che fine ha fatto Greta? Chi la muoveva?
Forse anche lei era una pedina in mano al Wef, che ha alimentato il linguaggio della catastrofe per bloccare il ragionamento delle masse, perché anche le cause più nobili, hanno una possibilità di lucro, e la causa ambientalista fa comodo anche ai dirigenti di Blackrock, che davanti a Greta non fanno altro che annuire, avendo capito che l’economia sostenibile non è altro che una nuova forma lineare di capitalismo accumulatorio, e che per proteggere all’ombra di una falsa democrazia i loro propositi del tutto illegali, hanno bisogno di controllare l’opinione e il dissenso, e quindi di creare una immensa banca dati mondiale per il controllo dei singoli, un megalomane piano totalitario teso a togliere tutti i diritti fondamentali alle persone attraverso la completa migrazione della vita reale (economia e relazioni) nelle piattaforme informatiche, la creazione in vitro di una nuova società (grande reset) in balia di una tecnologia oppressiva e spersonalizzante, con accentramento del potere economico, oscuri totalitarismi, psicosi di massa, caos e violenza generalizzati (ma questo non viene detto al Wfe).
Ciò si intreccia alle notizie sulle decisioni dei ricchi del mondo, che impongono austerità alla politica dei governi, e tagli e privatizzazioni a tutte le infrastrutture pubbliche, in primis quelle sanitarie. L’OMS, che dovrebbe garantire trasparenza, è sovvenzionato in gran parte privatamente, e le sue direttive si traducono, opacamente, in interesse privato nella salute pubblica mondiale. E’ solo un esempio dei tanti, come quello della sospetta sponsorizzazione, da parte di aziende private, della ricerca pubblica, e le aziende non fanno nulla se non hanno un tornaconto: magari l’imposizione sul mercato di un vaccino. Ci si sta indirizzando a velocità vertiginosa, dopo la pandemia, verso una unica governance mondiale, dove a capo non vi sono persone più colte o più intelligenti delle altre, e nemmeno politici democraticamente legittimati, ma semplicemente molto, molto ricche, avide e assetate di potere, che sono riuscite ad assuefare al loro messaggio, imponendo un clima di diffusa illegalità, l’intera classe politica e gran parte di quella intellettuale, soprattutto di matrice progressista. Evidentemente anche gli intellettuali, che da sempre sono una classe sociale povera, traggono profitto da questo stato di cose, e colludono, in nome del progresso, con questa nuova forma di barbarie edulcorata.
Con il covid, abbiamo infatti assistito all’impressionante rafforzamento del capitalismo delle piattaforme e delle aziende digitali, a una progressiva migrazione della vita sociale e lavorativa nella dimensione virtuale, a un pericoloso processo di assuefazione, da parte delle persone, al controllo offerto dai big data, e alla iper-censura dettata dagli algoritmi. Il Potere di cui stiamo parlando, quello finanziario e sovra nazionale, per garantirsi il consenso si affida al default mode della mente umana, il pensiero disancorato dalla critica. Il funzionamento di base, il default mode della mente umana, è automatico e subconscio, macchinale. Ma l’uomo può, con sforzo e impegno (anche attraverso lo studio, l’arte, la cultura) esercitare e coltivare la sua capacità di rendersi consapevole, così da rafforzarla e ampliarla. Oppure può, pigramente e gradevolmente, lasciarla atrofizzarsi. Tutta l’industria dello spettacolo, degli svaghi, delle discoteche, dell’evasione, della droga, lavora per rendere più piacevole quest’atrofizzazione, mentre la politica scolastica mira a renderla legittima. Una popolazione di persone etero-dirette è molto più gestibile di una popolazione di persone auto-dirette. E’ di queste ultime che il Potere cerca di arginare in tutti i modi l’emergere, censurandole e azzittendole. Il processo di automazione vertiginosa, e di impoverimento della prossimità e delle competenze di medio livello, rende e renderà sempre di più la società oligarchica. Quindi, le persone capaci di gestirsi autonomamente, di pensare razionalmente con la propria testa, di evolversi e di studiare, saranno sempre di meno.  L’attuale sistema scolastico – invece che incentivarle – inibisce lo sviluppo delle capacità cognitive e critiche. Coloro che invece le posseggono, difficilmente si adeguano e adattano a una realtà mediocre che non accettano, generando così conflitto sociale. Il contemporaneo sistema oligarchico, d’altro canto, è un autodistruttivo coacervo di mancanza di idee e di lungimiranza, squilibrato, pericoloso e conflittuale, che getta ombre molto fosche sul futuro imminente.
La gente comune esige di essere intrattenuta, non informata, e il successo degli spettacoli informativi di Beppe Grillo lo conferma. Passarle informazioni alterate è un gioco da ragazzi, così, far passare Greta per la nuova eroina positiva dell’ambientalismo, è facile come farle bere un bicchiere d’acqua. I contenuti che fanno comodo al Potere, vengono passati e diluiti tramite l’intrattenimento (anche con film, dibattiti inutili, libri della grande editoria, programmi scientifici annacquati, musica di consumo ritmata, fiction, ecc…). L’attenzione dello spettatore medio non è superiore a una manciata di minuti, e presto svanisce se non è emotivamente coinvolto. I guru della motivazione, hanno capito da tempo che per generare attenzione bisogna lavorare sull’emotività, con notizie e immagini in grado di impressionare o scandalizzare. Spesso e volentieri tutto ciò rientra nella cattiva informazione, o addirittura nella disinformazione. Su questa piattaforma mediatica di mala informazione, spettacolo e intrattenimento spesso scadenti, poggia l’intero sistema di potere e controllo in cui viviamo, un sistema organizzato verticalmente.
Greta, la guru dell’economia green, è stata un’operazione massiccia, una truffa intellettuale globalizzata, sostenuta da tutti i capi del mondo, dai quali sappiamo che c’è molto poco di buono da aspettarci. Gli ideologi dell’economia green non sono ecologisti, ma agenti del caos, che hanno rovesciato il concetto di verde nel suo contrario, in un’altra e ben mascherata e apparentemente virtuosa forma di capitalismo. Se l’ecologia vogliamo applicarla anche alle parole, allora dobbiamo riconoscere a green, all’economia green, il valore di una mistificazione, di un satanico capovolgimento. Dobbiamo riportare il termine green al suo significato originario, quello di verde, il buono e genuino verde, (dall’economia green all’economia verde), che ha al suo interno il rispetto vero per l’ambiente e per tutte le specie viventi. I verdi del Governo tedesco si fanno portatori dell’economia green, e al tempo stesso del pogrom verso l’intero popolo e la cultura russa, volendo l’annientamento della Russia e il massiccio rifornimento di armi all’Ucraina. L’Ucraina sta anche soccombendo sotto gli effetti di un immane disastro ecologico foraggiato dalla guerra voluta dai green occidentali. Di questo immane danno i green non ne parlano, ma armi a Zelenzsky, chiunque sia Zelensky, senza considerare il contesto. Abbiamo altri due esponenti green, il primo ministro della Svezia, e il primo ministro della Finlandia. Due signore che si sono dichiarate accanitamente a favore di Zelensky, e che vogliono entrare nella Nato. Se il ventilato ingresso dell’Ucraina nella Nato ha provocato un simile disastro, cosa significa fare altre due provocazioni come queste? Anche qui si vede l’anima predatoria, l’anima di falco della cultura green? Forse sì. Ulteriori armamenti, ulteriore aggressività, ulteriori sfide. Una logica che va contro la pace, contro l’ambiente, contro la vita. Eppure, sono green. E’ impressionante, ma di meno, se si guarda dietro il contesto da cui queste due signore sono venute fuori: sia Sanna Marin, sia Magdalena Andersson, escono dall’ambiente del Forum dei giovani leader globali, non a caso, perché chi è che ha alimentato questo forum? Il signor Klaus Schwab, quello del grande reset.
©, 2023
Società proletaria e Bosco Verticale
questa pagina contiene alcuni collegamenti esterni il cui contenuto informazioneecultura.it ha verificato solo al momento del loro inserimento; informazioneecultura.it non garantisce in alcun modo sulla qualità di tali collegamenti, qualora il loro contenuto fosse modificato in seguito.
Please follow and like us:

Leggi o lascia un commento (i commenti potrebbero contenere alcuni collegamenti esterni il cui contenuto informazioneecultura.it ha verificato solo al momento del loro inserimento; informazioneecultura.it non garantisce in alcun modo sulla qualità di tali collegamenti, qualora il loro contenuto fosse modificato in seguito)

Commenta
Inserisci il tuo nome