L’IGNORANZA UCCIDE LA DEMOCRAZIA E GENERA MOSTRI
Si dice che il popolo è sovrano. Ma, mi domando: sovrano de che? Il destino del popolo italiano, se non si ribella, se non fa sentire la propria voce, è di precipitare nel baratro, ancora peggio di come è messo oggi.
Ormai si parla solo di potere, di poltrone e di denaro. Il denaro degli italiani interessa molto ai politici, più dei diritti, degli italiani. E i politici fanno di tutto per sfilarglielo dalle tasche, legiferando in maniera predatoria e facendo azioni (parliamo pure dell’Area B a Milano, dell’aumento del costo del biglietto del tram e dell’annuncio, contestuale, del taglio di molte linee di superficie – che spudoratezza il Sindaco Sala; adesso, cosa si inventerà ancora? – …) che ledono la dignità della persona. Ma nessuno, dico, nessuno dice niente, nemmeno i sindacati. Poi, in Europa, si inventano leggi politicamente corrette, come quella sulle case green, una legge ben mascherata dietro una cortina ideologica e ambientalista, ma che, in verità, mira a espropriare i cittadini della proprietà privata e a impoverire ulteriormente la classe media. L’Europa, ormai è evidente, è nemica del popolo europeo, e soprattutto di quello italiano. Non trascrivo, per ovvi motivi, gli epiteti con cui nel web vengono descritti i Nostri amministratori europei. Una cosa è però certa, lampante: gli interessi privati delle lobby ne stanno guidando le scelte politiche, a danno dell’intera popolazione e della sua dignità. In Olanda, gli agricoltori in questi giorni stanno spargendo letame sui simboli delle Istituzioni, in segno di protesta. In Francia, lo stato d’assedio per le leggi sul pensionamento sta andando avanti da mesi. In Italia? Tutto tace, popolo bue e ignorante.
E’ di ieri la notizia degli immani scontri nel centro di Napoli per una partita di calcio. Lo dico da qualche anno: il calcio andrebbe vietato. Ma no, che dico, perché i governanti hanno capito una cosa: consentire di tanto in tanto questi sfoghi, preserva il Governo dal ricevere sfoghi distruttivi (come in Francia) per questioni più salienti. Ben venga, allora, un esercito di ignoranti che sfascia un’intera città per una partita di pallone. Lo sfogo calcistico, è accettato e previene lo sfogo per ben altri temi, come ad esempio il salario minimo, l’età pensionabile, il welfare che non c’è più, la Sanità a tutti gli effetti privatizzata, La Scuola, le infrastrutture prive di manutenzione (vedi ferrovie, ponti che crollano), o la non presa in cario dell’emergenza idrica. Una mole di problemi, su cui il Governo, le Istituzioni, il Potere, ci dormono sopra, sapendo che di proteste non ce ne saranno mai, perché l’unico vero motivo per cui il popolo italiano mette e ferro e fuoco una città è il pallone.
L’ignoranza è davvero una brutta cosa. E’ generalizzato, disastroso, il livello di profonda ignoranza nella la popolazione, che ha permesso di smontare, inderogabilmente, qualsiasi speranza di un assetto democratico nel Nostro Paese.
Le statistiche lo dicono chiaramente: solo il 7% degli italiani possiede le competenze linguistiche per leggere un giornale o un libro. Si tratta di un’ottima base su cui fondare una dittatura. La propaganda green le sta spianando la strada, del resto, se il tuo livello di cultura non ti permette di smascherare il condizionamento di giornali e televisioni, i politici possono fare di te, dei tuti diritti, e dei tuoi soldi tutto ciò che vogliono.
Cultura e competenza, un tempo, diciamo sino al secolo scorso, erano un valore. Le categorie che ne erano sprovviste, ambivano a conquistarle. Le classi meno abbienti, ad esempio, andavano alle scuole serali per conquistare un Diploma. Chi le possedeva, le mostrava come un titolo di vanto, come un trofeo. Cosa è avvenuto, nel frattempo, tanto da generare vergogna in chi le possiede, e vanto in chi no? Cultura e competenza, nel frattempo, sono state degradate a disvalore. Cose da non esibire, di cui sentirsi colpevoli. Puri optional. Non più una necessità primaria, così come è stato per tante generazioni. Il competente è guardato con sospetto, come fosse un affiliato a una casta. Un privilegiato. Una persona noiosa. In ultimo, la persona colta è un ostacolo alla possibilità di chiunque di poter dire tutto su tutto.
Nel competente, c’è un moto interno verso la conoscenza, un andare verso gli altri, un superare l’Io in nome di un Noi. Il competente è colui che chiede e interroga, che ricerca e non ha paura del confronto, ha piena coscienza di sé e non svaluta il prossimo. È colui che chiedendo e interrogando, conosce e impara. L’incompetente è invece chiuso nel proprio Io, è invidioso e rancoroso, convinto che la propria ignoranza sia un marchio identitario.
Viviamo invece in una società di ludopatici e di apatici abulici, una società che dileggia la competenza, e che sostiene che chiunque può fare qualsiasi cosa. In cui tutti si equivalgono a prescindere dalle conoscenze, dallo studio, dalla performatività, dal talento, una società bloccata su se stessa, statica e morente (https://www.linkiesta.it/2019/10/ignorantocrazia-gianni-canova/).
Il dileggio e il disprezzo della cultura, sono diventati diffusi e capillari. I media di massa certamente non hanno aiutato a contrastare il diffondersi capillare dell’ignoranza. I dati del 2019 relativi ai test Invalsi effettuati sugli studenti delle scuole superiori sono sconfortanti: quasi la metà dei maturandi è analfabeta in matematica. Solo il 35% dei ragazzi delle superiori ha un livello soddisfacente di comprensione della lingua inglese. In alcune regioni italiane – ad esempio in Calabria – il 70% dei ragazzi che frequentano istituti tecnici e professionali non è in grado di usare e comprendere correttamente la lingua italiana e non possiede “quelle competenze di base che dovrebbero permettere di leggere un biglietto del treno, un bugiardino di un farmaco, un articolo di giornale (Corriere della Sera, 11 luglio 2019).
Questo è il primario problema dell’Italia, l’ignoranza che diventa sistemica, una sorta di sottocultura parallela che si tinge di ignorantocrazia. In Italia l’ignoranza dilaga, e si fa sistema di pensiero, valore e identità di una massa enorme e maggioritaria di persone. La distorsione cognitiva che genera, genera a sua volta forme distorte di consenso e di potere. Mettendo in discussione le basi stesse della democrazia.
L’IGNORANZA UCCIDE LA DEMOCRAZIA E GENERA MOSTRI
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