PETROLIO CEFIS PASOLINI le carte dello scrittore
Ci sono delle pagine, nella massa di appunti preparatori a Petrolio, il grande romanzo incompiuto di Pier Paolo Pasolini, che mancano, che sarebbero state rubate. In un articolo apparso su Repubblica (31 dicembre 2005  ) Graziella Chiarcossi conversa con Paolo Mauri: Il capitolo mancante si intitola “Lampi sull’ Eni”. «Sarebbe meglio dire che di quel capitolo è rimasto solo il titolo, come per tanti altri rimasti in bianco».
Ne L’ eresia di Pasolini (edizioni Effigie) il poeta e scrittore pesarese Gianni D’ Elia sostiene la tesi del collegamento tra la morte di Mattei e la morte di Pasolini. Mattei muore per le trame di Eugenio Cefis, suo successore all’ Eni.
La tesi è che Pasolini muoia non per volontà di un ragazzo di vita (tesi ufficiale), ma per le trame oscure di un potere occulto, che nel romanzo Petrolio assume il nome di Troya, il quale adombra la figura di Eugenio Cefis. Nella restante parte del capitolo sopravvissuta al furto, si ipotizza che Cefis/Troya avesse avuto qualche parte significativa nello stragismo italiano legato al petrolio, in trame internazionali, ed è indagando sulla morte di Mattei, che un giudice – Vincenzo Calia – ha trovato correlazioni e simmetrie con gli scritti di Pasolini, nei quali lo scrittore, con lucidità, ricostruisce il degrado e la mostruosità italiana, identificandola col potere di Cefis, affarista avido di potere, e liberista, tanto quanto Mattei era utopista e statalista, un temuto e vorace uomo di potere, Cefis, capace di tramare nell’ombra per succedere a Mattei nella presidenza dell’ENI, e neutralizzarne l’azione fortemente indipendente, per riportare l’Italia nell’orbita atlantica, sotto il controllo di una politica che non dispiacesse alle multinazionali.
Paolo Mauri (Repubblica, 31 dicembre 2005) continua a conversare con Graziella Chiarcossi, e ad analizzare la vicenda del romanzo Petrolio, che – dice – “come si sa era il suo grande progetto, il suo ritorno al romanzo dopo tanti anni di silenzio come narratore, almeno sulla pagina, visto che aveva intensificato la sua attività di regista e mai interrotto quella di poeta. Ne aveva messo a parte Moravia, in una lettera, per avere un parere. Era un investimento totale. «Scriverlo gli dava una grande felicità», commenta Graziella. Eppure, dico, per molti il vischioso segreto della sua morte è proprio nel romanzo che tenta di indagare i misteri dell’ Eni, della morte di Mattei, dell’ ascesa di Cefis… Da Petrolio Martone, con la consulenza di Carla Benedetti, ha tratto anche uno spettacolo teatrale: pagine di Petrolio figurano nell’ inchiesta del giudice Calia… «Su Petrolio si è detto di tutto, anche che non lo si doveva pubblicare e contemporaneamente che lo si è pubblicato troppo tardi. Come curatrice delle carte di Pier Paolo ho sentito il dovere di pubblicarlo, nel ’92, perché era giusto portarlo a conoscenza dei lettori, anche se si trattava di un abbozzo magmatico, di un romanzo tutt’ altro che finito»”. 

 

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