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PREVENIRE LA NUOVA PANDEMIA DI VIOLENZA

PREVENIRE LA NUOVA PANDEMIA DI VIOLENZA
Un uomo, secondo fanpage, in questi giorni starebbe picchiando delle donne a caso a Napoli. Il clima che si respira nelle strade italiane in questo periodo è di aggressività e violenza. Non stupiscono perciò atti simili. Con la Pandemia Covid gli istinti sono tornati fuori in maniera incontrollata, e la crisi fa sì che ci sia poca Polizia per le strade. Monitorare e prevenire atti di violenza di questo tipo è difficile. Il criminale che pianifica un colpo, di solito, è più prevedibile. Chi agisce per un raptus improvviso, senza premeditazione o un reale movente, resta una particella impazzita che non si può anticipare nelle sue mosse.
La prevenzione di atti simili andrebbe fatta, non poliziescamente, ma socialmente. Sta emergendo infatti l’ipotesi che il picchiatore napoletano sia un soggetto affetto da disturbi psichici.
Come sempre, se il caso fosse di questa natura, dove non arriva la psicologia, arriva la Polizia, ed è ingiusto non far sì che persone come questa non vengano preventivamente frenate.
I malati psichici non sono criminali, ma non seguiti, e non curati, possono talora trascendere in atti contro la Legge.
Andrebbero, visti i tempi, potenziati la medicina preventiva, i servizi sociali, i punti d’ascolto.
L’aggressività – infatti – è la nuova pandemia. Il Covid ha ridotto alla disperazione molte persone, e abbassato la loro soglia di tolleranza alla frustrazione. Persone fragili, possono perciò anche sviluppare disturbi psichici come paranoia e violenza.
Ma «Attenzione a non dire subito che chi compie tali atti ha problemi psichiatrici. Purtroppo casi simili recentemente sono frequenti, ma vanno analizzati con attenzione e cautela. Non esistono studi che indichino che gli atti di violenza siano più frequenti nei pazienti psichiatrici, rispetto al resto della popolazione».
A dirlo è Massimo Clerici, direttore di Psichiatria dell’ospedale San Gerardo di Monza (https://www.ilcittadinomb.it/stories/Cronaca/omicidio-suicidio-di-giussano-lo-psichiatra-la-violenza-spesso-e-imprevedibil_1272910_11/).
Nei centri d’ascolto e d’aiuto psicologico si sta verificando un’ondata di richieste di sostegno psicologico che vedono sempre più protagonisti i giovani a causa della pandemia.
Ci troviamo di fronte a una ondata impetuosa di disagio psichico e sociale, che sta destabilizzando la vita di molte persone, a causa di una vera e propria paralisi di interi settori economici, e la modifica drastica degli stili e ritmi di vita precedenti. Siamo arrivati a un punto dal quale non si è ancora riusciti a uscire.
Le conseguenze in termini di salute mentale sono gravi soprattutto per i giovani, i quali devono far fronte a pesanti restrizioni per la loro età. La pandemia ha modificato all’improvviso la loro vita sociale, sportiva e scolastica. I ragazzi già fragili sono quelli che pagano questa situazione più degli altri. Alcuni di loro sono impauriti dalla riapertura delle scuole, e tornano a scuola con preoccupazione e delusione. Non si sentono ascoltati, quando anche i medici consigliano di evitare la riapertura perché sarà una carneficina. Gli studenti sono preoccupati per se stessi e per le loro famiglie. Tra di loro c’è chi ha genitori che, ammalandosi, potrebbero perdere il posto di lavoro. Non tutti i genitori continuano a percepire lo stipendio non andando al lavoro per malattia o quarantena. Da qualche giorno occorre avere il Super Green Pass per salire su qualunque mezzo pubblico, ma questa misura non viene percepita come sicura e rassicurante da chi usa i mezzi ogni giorno.
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