Chiedo il Vostro aiuto, in quanto Google ormai censura i siti come questo, preferendo dirottare il traffico verso "realtà" più remunerative e "allineate", per cui lancio questo appello a sostegno della libera informazione e della cultura non allineata: CONDIVIDETE IL PIU' POSSIBILE, grazie di cuore.
La storica libreria di via Rovello 1 ha appena inaugurato la riapertura. Mario Scognamiglio, che la gestisce dal 1975 e a quasi ottant’anni sembra un ragazzino, ha deciso di stipulare un nuovo contratto di affitto. Parla volentieri Scognamiglio del suo mestiere di libraio antiquario. Non chiede al cliente – “desidera?”, con il visitatore avverte un comune sentire nella ricerca delle radici che diventa complicità e amicizia. Si parla di tutto, dallo sport alla lingua latina e si sfogliano pagine rare. La libreria conserva l’arredo originale, ma amplia gli spazi, due vetrine sulla via che non passano inosservate. Ancora si pubblica “L’Esopo”, trimestrale di bibliofilia fondato qui nel 1979, identico nella veste grafica realizzata con monotype, a piombo, su carta a mano. Una passione che solo un bibliofilo può condividere. E l’annuario “Almanacco”. Qui Scognamiglio ha fondato l’associazione Aldus Club, circolo di bibliofili, presidente l’amico Umberto Eco. Scrigno di volumi antichi e pregiati, la piccola libreria nasce nel 1893 al 16 di via Broletto per volontà del libraio milanese Paolo Cesati, trasferendosi nel 1927 in via San Tomaso e negli anni ’40 nella sede attuale. Il Cesati realizzava così un sogno. Segnalato dal grande bibliofilo Marino Parenti ( “Nero su Bianco”, 1938), questo gioiellino milanese è stato spesso visitato da illustri curiosi amanti dei libri. Trivulzio, Belgioioso, Gallarati Scotti, Dal Verme, Treves, Turati. Benedetto Croce, Arturo Toscanini, Luigi Einaudi presidente della Repubblica. Leonardo Sciascia e Giorgio Strehler. Oggi la tradizione continua. Qui, ci racconta Umberto Eco, l’Aldus Club si ritrova, verso le sei e mezzo. Si chiacchiera e si sfogliano libri preziosi. Poi al bar di fronte, per il Martini di rito. Qui si approda su una minuscola isola, si entra in un’Utopia reale. A scaffale gli Almanacchi Bompiani anni ’60, Huysmans, A Rebours, illustrato da Auguste Leroux, Paris 1920, Victor Hugo, Ruy Blas, Drame en cinq actes, Paris 1889. A parete romantiche stampe inglesi di Vedute veneziane. Sul tavolo l’imponente edizione russa dei Vangeli, stampata a Mosca nel 1783, ricco volume rivestito di rame argentato e smalti. E in vetrina il monito di Mario Soldati agli ignari passanti, I disperati del benessere.
questa pagina contiene alcuni collegamenti esterni il cui contenuto informazioneecultura.it ha verificato solo al momento del loro inserimento; informazioneecultura.it non garantisce in alcun modo sulla qualità di tali collegamenti, qualora il loro contenuto fosse modificato in seguito.