
PETER JAMES AL BUIO humor nero in noir
La mente di Peter James ha architettato una trama che, nel dipanarsi del dramma, non è priva del suo humor tipicamente inglese. Come il suo connazionale Clive Barker, anch’egli, qualche anno prima di James, considerato l’alternativa inglese a Stephen King, Peter James unisce alla fosca trama del romanzo note a volte balzane, ubriache, tanto quanto sanno esserlo dei veri inglesi dopo otto pinte di birra. La scrittura è limpida, semplice, e adatta al descrivere scene crude e disperate, notturne, mozzafiato. Una vicenda incalzante, che ha il sapore del conto alla rovescia. Un buon thriller, a mio avviso, non può non afferrare il lettore, e porlo nel luogo, nel tempo in cui si svolge l’azione, sdrammatizzando di tanto in tanto con un tocco di comicità. Questo Peter James è in grado di farlo egregiamente. Il gusto per lo scherzo e per l’orrido si mescolano, come in certi racconti di Lovecraft o Edgar Allan Poe, maestri insuperati e insuperabili di questo genere di letteratura. Sembra quasi di leggere una di quelle barzellette della settimana enigmistica, centrate su scellerati scherzi e orribili prove goliardiche, solo con la differenza che questa storia ti prende per più di 400 pagine, e sembra essere presa da un fatto che, tutto sommato, potrebbe essere drammaticamente riportato nella pagina di cronaca di qualche Nostro quotidiano. PETER JAMES AL BUIO humor nero in noir
©, 2007
INTERVISTA A PETER JAMES – IN RETE
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