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I rapinatori non sono intelligenti

I rapinatori non sono intelligenti
Nella mia lunga carriera di criminalista non ho mai incontrato dei rapinatori intelligenti. Le rapine sono brutalità mista a scarso ingegno. Il mito dei rapinatori gentiluomini non esiste: anche nell’assalto più ingegnoso e gentile, quando qualcosa va storto, l’unica risorsa è la violenza. Il rapinatore intelligente è quello che si converte al furto pianificato con destrezza. Nella mia lunga carriere di criminalista, come titolare della mia agenzia investigativa Octopus, non ho mai incontrato un rapinatore intelligente.
Se le rapine sono roba da stupidi, soprattutto oggigiorno con la videosorveglianza e il tracciamento elettronico, le rapine in casa sono anche peggio: un conto è costringere un direttore di banca ad aprire il caveau pieno zeppo di soldi non suoi, tutt’altra cosa è sorprendere qualcuno in casa propria e costringerlo a collaborare nel farsi derubare, sperando che ci sia qualcosa da predare. Qualsiasi delinquente intelligente capirebbe che la rapina in casa innalza il livello di violenza, aumenta i rischi che qualcosa vada storto e gli anni di galera.
Non dobbiamo dimenticare la natura predatoria della specie umana. Infatti, spesso le rapine (come i rapimenti per il riscatto) sono crimini con una forte valenza economico-sociale, infatti dilagano in quelle aree del mondo dove c’è una profonda disparità tra poveri e ricchi. Altrimenti il delinquete si “imborghesisce” con traffici illeciti, truffe e furti.
Leggevo di un caso di rapina finita male in una villetta. Alcuni operai che lavoravano di fronte a una villetta, trovarono in giardino il corpo del proprietario, un gioielliere di 75 anni in pensione. Il cadavere aveva ai polsi i segni dei legacci. La casa si trovava in una zona alta, collinare, isolata dal resto della città. All’interno della casa la Polizia ha trovato la madre 94enne dell’uomo, in stato shock. La donna mostrava segni di un tentativo di strangolamento. Gli investigatori non hanno trovato in casa segni di effrazione, e l’appartamento era completamente a soqquadro. Sembra, dalla ricostruzione dei fatti, che l’uomo sia stato svegliato da alcuni rumori e abbia sorpreso i ladri. Gli inquirenti non sono riusciti a capire se l’uomo sia stato ucciso durante la rapina o sia morto per un malore, inseguendo i banditi. Sua moglie viveva al piano superiore della villetta, e non si sarebbe accorta di nulla. Il procuratore ha parlato di una “brutta rapina”, aggiungendo che “le piste di indagine sono complicate e non ci sono segni univoci di qualcosa in particolare”.
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