consapevolezzaquadro di Maurizio Carriero
Spunti per cammini di consapevolezza 2
Rubrica a cura della giornalista Francesca Ghezzani e del dott. Davide Pagnoncelli
                                                                                                        
Tappa n. 2: intervista a Cristiano Lanceni
Domande rivolte dal dott. Davide Pagnoncelli
 
Cari lettori e care lettrici ecco un’altra tappa di questa nuova rubrica che nasce con l’obiettivo di stimolare periodicamente con spunti e/o con esperienze di vita intense, vitali e vivide. L’intento è di aiutarci e aiutare ad agire e a reagire contro l’inedia, la passività, il qualunquismo; a maggior ragione nell’attuale situazione molto critica per vari motivi. Questa rubrica pone tematiche ad ampio raggio, sollecitando talora anche interrogativi posti sia a persone note che a persone meno note, perché non è la notorietà l’unico criterio per dialogare, argomentare ed essere maestri di vita per gli altri. E non interessa neppure che tipo di caratteristiche ha chi può offrirci dei contributi: importante metta a disposizione la propria esperienza su quanto gli viene chiesto.
Sempre con estrema libertà e apertura mentale, cercando di imparare… sempre!
Nella precedente tappa l’intervista del 20.7.2023 ha riguardato Linda (nome di fantasia scelto per rispettare la privacy ed evitare qualunque tipo di identificazione), una donna di media età che ha realizzato un percorso evolutivo di crescita personale molto soddisfacente e soprattutto gratificante da vari punti di vista.
  1. Ho conosciuto Cristiano, che ringrazio di aver accettato l’intervista, in occasione di una mostra d’arte in Lombardia nella quale erano esposte opere di artisti emergenti e quasi tutti ‘alle prime armi’. Ecco la prima domanda: Cristiano, cosa l’ha spinta, cosa l’ha motivata a creare opere d’arte a livello amatoriale, sia dipinti che sculture con il legno?
Mi sono dedicato e mi dedico all’arte principalmente per due motivi: per uscire dal quotidiano e per plasmare con le mani qualcosa di bello, soprattutto quando scolpisco il legno. Con l’arte entro nel mio mondo particolare attorniato di cose belle create e non lo faccio per poter vendere le mie opere, ma per il puro piacere di creare.
Potrebbe esserci qualcuno che le desideri acquistare e potrei anche in alcuni casi vendergliele, ma non è una cosa scontata. Vendere le mie opere d’arte non è certamente il motivo principale per cui dipingo su tela e su legno o scolpisco sculture in legno.
 
  1. Ci può precisare che sensazioni ed emozioni prova quando sta realizzando le sue opere oppure quando le ha finite? 
Quando scolpisco percepisco la rugosità del legno, le sue venature, i suoi nodi, il suo profumo e la sua consistenza: è un lavoro di precisione.
Nel dipingere a olio posso avere ripensamenti e ritoccare un dipinto nel tempo: è un modo di dipingere meditativo e riflessivo.
Con il legno, invece, mi basta un errore e devo rifare l’opera daccapo. Lavorare il legno comporta più responsabilità e c’è bisogno di maggior precisione e di molta attenzione.
Alla fine, però, la soddisfazione è davvero alta.
Lavorare con le mani sviluppa il mio tatto, sento scioglierle e ciò mi rende tranquillo.
 
  1. Cosa consiglierebbe a una persona che desideri accostarsi all’arte?
A una persona devono piacere le cose belle, in generale; poi deve imparare a coltivare il bello e a gustarlo. È importante che lasci uscire le emozioni, che si emozioni, che coltivi l’emotività, anche vedendo altre opere d’arte. Inoltre, una persona dovrebbe imparare a mettersi in relazione e in comunicazione con altri artisti, con altri atelier d’arte.
Per un artista è indispensabile imparare a lavorare non solo individualmente, ma anche in gruppo; imparare a cooperare, a condividere le tecniche, ma anche le proprie emozioni e la socialità.
Cristiano Lanceni ha superato da poco i cinquant’anni, è una persona semplice ma con valori interiori profondi e lavora come tecnico specializzato presso una ditta importante. Dal punto di vista artistico è un autodidatta, dipinge e scolpisce il legno nel tempo libero; ha frequentato soltanto per vari anni con costanza, una volta alla settimana e in orario serale (e credo frequenterà ancora) un corso di arte pittorica su tela e legno.
Le sue considerazioni sono sintetiche, ma profonde: ho colto con chiarezza che sgorgano da una esperienza interiore intima, radicata e appassionata. Durante l’intervista, per esempio, mi ha colpito positivamente il cambio di espressività degli occhi che brillavano di una luminosità particolare e, in un certo senso, ho percepito che il suo essere pulsava di un’energia vivace e penetrante.
 
Eventuali richieste o segnalazioni di esperienze significative vanno inviate alla seguente mail: allargacervelli@gmail.com
Davide Pagnoncelli è Psicologo e Psicoterapeuta, formato in Teatroterapia e in Arteterapia. Oltre all’attività clinica, ha un’esperienza ventennale nell’ambito della psicologia scolastica come responsabile di un originale Servizio Psicologico di sistema.  Egli si definisce “allargacervelli” (non più “strizzacervelli”) perché il suo cervello e quello altrui preferisce allargarlo, ampliando prospettive. Ha scritto il libro “Figli felici a scuola”, Bruno Editore, Roma 2018, inoltre ha pubblicato numerosi articoli e ricerche su varie Riviste scientifiche. In particolare, è impegnato in progetti pilota per approfondire il rapporto tra le varie forme di arte, in particolare la poesia, con la psicologia e con la psicoanalisi. In tal senso ha ideato nuovi progetti denominati Art Artist Therapy (AATH): un altro modo di gustare e di rivivere la personalità, l’intelligenza emotiva e il percorso creativo dell’artista connesso alle produzioni artistiche.

 

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