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(...) l'oppio divorava le entrate del giovane e ne minava la salute; i debiti si accumulavano incessantemente. De Quincey meditò di tornare con la propria famiglia a Manchester, ma, improvvisamente, l'uscita de Le Confessioni di un mangiatore d'oppio, affascinante narrazione autobiografica apparsa prima a puntate sul London Magazine (1821), poi in volume (1822), gli assicurò fama e danaro. De Quincey non riuscì più a ripetere il grande successo di pubblico ottenuto con le Confessions. Il romanzo Klosterheim (1832), pur non passando inosservato, fu venduto in poche migliaia di esemplari. Più diffusione ebbero invece gli oltre duecento articoli, dissertazioni e saggi usciti a puntate in vari quotidiani e riviste letterarie fra cui il già citato London magazine, il Blackwood magazine e il Tait's magazine. Le pubblicazioni vertono sui più disparati argomenti: dalla critica letteraria (On the Knocking at the gate in Macbeth 1823, Bussano alla porta di Macbeth) all'economia (The logic of political economy, 1844) dall'umorismo macabro (Murder considered as one of the fine arts, ovvero L'Assassinio come una delle belle arti del 1827) alle fantasticherie oniriche (Suspiria de Profundis, 1845) dalle indiscrezioni biografiche (Reminiscences of the english lake poets, 1834 in cui descrive, condendola con numerose aneddoti e qualche pettegolezzo, la vita e l'opera di alcuni scrittori suoi contemporanei) all'attualità politica e di costume (The english mail coach 1849, Il Postale inglese) e alle note autobiografiche. (Wikipedia)

Thomas De Quincey Confessioni di un mangiatore d’oppio

Thomas De Quincey Confessioni di un mangiatore d’oppio Nato nel 1785, Thomas De Quincey sarebbe stato  destinato ad ispirare Autori come Baudelaire,  De Musset, Nerval, Gogol e il musicista Berlioz…

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Scopri di più sull'articolo Virginia Woolf Le Tre Ghinee la voce del femminismo
Considerata come una delle principali figure della letteratura del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i due sessi, fu, assieme al marito, militante del fabianesimo. Nel periodo fra le due guerre fu membro del Bloomsbury Group e figura di rilievo nell'ambiente letterario londinese. Le sue opere più famose comprendono i romanzi La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928). Tra le opere di saggistica emergono Il lettore comune (1925) e Una stanza tutta per sé (1929); in quest'ultima opera compare la celebre citazione: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi.» I suoi lavori sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue. Tra i suoi traduttori si annoverano Jorge Luis Borges, Marguerite Yourcenar, Giulia Niccolai, Cristina Campo e Nadia Fusini. (Wikipedia)

Virginia Woolf Le Tre Ghinee la voce del femminismo

Virginia Woolf Le Tre Ghinee la voce del femminismo Leggere questo libro della Virginia Woolf (Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo 1941), significa entrare in una scrittura accorata…

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Scopri di più sull'articolo William Styron l’autocura trasparente fatta di depressione
William Clark Styron (Newport News, 11 giugno 1925 – Martha's Vineyard, 1º novembre 2006) è stato uno scrittore, drammaturgo e critico letterario statunitense, autore di romanzi e novelle di successo, tra cui il celebre La scelta di Sophie (Sophie's Choice, 1979), sul tema dell'Olocausto, trasposto nel 1982 nell'omonimo film interpretato da Meryl Streep e Kevin Kline. Tra gli altri suoi più conosciuti, e discussi, romanzi figurano Lie Down in Darkness (Un letto di tenebre, nella versione in lingua italiana), scritto all'età di ventisei anni e pubblicato nel 1951, e The Confessions of Nat Turner, del 1967, Premio Pulitzer per la narrativa, ricostruzione romanzata della vicenda umana di Nat Turner, capo della rivolta degli schiavi avvenuta nel 1831 in Virginia. Un letto di tenebre, in particolare, sembra ricalcare da vicino il vissuto personale dello scrittore: la narrazione è infatti ambientata nel suo paese natale, la Virginia, e - come egli stesso raccontò poi - altro non era che quel che vide attorno a sé nella prima parte della propria vita. Esso racconta di una giovane che giunge al suicidio dopo essere stata sopraffatta dal male di vivere dovuto alla forte pressione derivante dalla vita in una famiglia della middle class americana. Pari a quella in cui Styron crebbe: dopo aver avuto un'infanzia felice, rimase orfano a 13 anni, sviluppando un patologico senso di colpa che, oltreché un tormento esistenziale, fu il "cartiglio" di tutta la sua opera. Portandolo a descrivere il trauma, rivissuto, della cacciata dal Paradiso Terrestre. (Wikipedia)

William Styron l’autocura trasparente fatta di depressione

William Styron l'autocura trasparente fatta di depressione   Il titolo sembra un ossimoro. E non lo è. La depressione è una sindrome mentale che ha in sé proprio questi due…

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Swinnerton Notturno nella Londra crepuscolare di povera gente

Swinnerton Notturno nella Londra crepuscolare di povera gente Parlare del “Notturno” di Swinnerton, significa sprofondare nei luoghi oscuri, umbratili, di una vecchia narrativa inglese del dopoguerra, di stampo crepuscolare, che…

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