Luigi Sardi Prima Guerra Mondiale Carzano 1917
Luigi Sardi Prima Guerra Mondiale Carzano 1917
Carzano fu solo un sogno, una illusione, una trama romanzesca destinata a riempire le pagine di libri di storia “alternativi” come il presente, o veramente un’occasione persa per l’Esercito italiano di dare un nuovo corso alla guerra sul fronte trentino nel ’15-18, ed evitare la successiva disfatta di Caporetto?
Malgrado la ricostruzione dei fatti, tramite le testimonianze di chi ha vissuto quella vicenda, Carzano resta avvolto nel mistero, e questo ne fa il fascino, trasposto in queste pagine. Sembra che l’occasione di una svolta decisiva nelle sorti dell’Esercito italiano, svolta che non si avverò, in quanto l’occasione non venne colta, o intesa dagli alti gradi, fosse dovuta a un atto di tradimento di alcuni ufficiali e soldati dell’Esercito austriaco, reclutati da sua maestà d’Austria tra le fila di cecoslovacchi e balcanici, ostili alla corona d’Austria. Essi offrirono, agli italiani, un’occasione di svolta letteralmente su un piatto d’argento, guadagnando nottetempo la trincea italiana con un loro ambasciatore – o spia – che recava con sé, ben nascoste, le riproduzioni topografiche delle linee nemiche. Sconcerto, timore, sospetto, quindi, tra gli ufficiali italiani, che temevano un colpo di mano del nemico, sulla base di un tranello ben organizzato. Si racconta che, in prima linea, durante la guerra di posizione, austriaci e italiani, cessato di combattere, di notte si scambiassero grappa, slivovitz e sigarette. Questa volta, a Carzano, la simpatia tra i due eserciti andava ben oltre uno scambio di generi di conforto. Le vicende umane sono a volte pervase da stranezze e misteriosi atti del destino, che in situazioni estreme come la guerra fanno pensare a una mano divina. Bisogna leggere questo bel libro, per capire l’animo dell’uomo-soldato, e per farsi un’idea non rigida, dogmatica, su ciò che si considera solitamente il valore in battaglia.
Luigi Sardi Prima Guerra Mondiale
“Carzano 1917”
saggio storico bellico
Curcu & Genovese, 2007
©, 2008

 

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