Dopo la guerra Trento dalla ricostruzione al 1968
Gli Anni della ricostruzione post bellica sono vissuti nella controversa città di Trento sotto il segno della nascita del Partito Democristiano, guidato da Alcide De Gasperi, che determinerà il successivo destino dell’intera Nazione italiana, e di una riunificazione urbanistica e edilizia – tra le altre cose – sentita come primaria necessità di un tessuto sociale e produttivo considerato tra i più depressi d’Italia nella prima metà degli Anni ’50 del secolo scorso. Il Volume qui presentato ha il pregio di ricostruire le vicende di un popolo trentino che ha con coraggio ripreso le sorti della sua bella città dilaniata dalla guerra e dalla conseguente miseria, sino all’arrivo del boom economico dei primi Anni ’60, vissuto nel segno di un ottimismo faticosamente conquistato, con la forza, il lavoro di tante mani, la politica volta al rinnovamento della città e della Nazione. Le scene di massa riportate in questo Volume sono caratterizzate da quell’aura di fiducia che aveva l’Italia negli Anni della ripresa. Così come nella ritrattistica di celebri fotografi dell’epoca – per uscire un momento dalle pagine di questo libro – un Ugo Mulas, ad esempio, che hanno documentato quegli Anni come pochi altri hanno saputo fare, o scrittori come Luciano Bianciardi ne “La vita agra”. Nasceva allora quella nuova forma di edilizia urbana che tanto seguito avrebbe avuto nella storia delle Nostre città, fatta di spazi razionalmente concepiti, slancio verso l’alto – inteso come slancio verso un ideale di agognata prosperità – praticità nella concezione della vita abitativa, volta a un ottimistico e rinnovato stile di vita. Basta stalle disadorne, androni dai muri scrostati, scarsità di acqua potabile e servizi igienici. Ora – allora – si iniziavano a concepire le case per tutti, di modesta fattura ma per tutti. La  ricostruzione, per lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra, iniziava proprio dando più dignitose condizioni abitative alle tante famiglie umili che apportavano la loro manodopera nelle fabbriche che stavano rilanciando l’economia di una Nazione messa in ginocchio dal disastro bellico. Molte le fotografie, in questo Volume, che ritraggono un’Italia provata, affaticata, ma pronta a rimboccarsi le maniche, a raccogliere i mattoni che le bombe hanno sparpagliato per le strade, a ripulirli dal sangue e a rimetterli uno sull’altro con nuova malta.
Alcide_De_Gasperi
Alcide De Gasperi
Sono qui ben documentati i segni distintivi, anche, della successiva ripresa: le prime automobili per tutti prodotte dalla Fiat, i primi camping, perché l’Italia voleva anche riposarsi, i primi beni di consumo di massa. Quella forma di bene materiale che avrebbe assunto il ruolo di un simbolo di benessere riconquistato, morale, sociale, economico, per la classe media italiana, che stava scoprendo i cinema, le luci al neon, i film americani, i primi programmi televisivi. Trento riceve così un ritratto che, al di là delle peculiarità storico-politiche che la differenziano dal resto delle città italiane, può valere come ritratto dell’Italia di quegli Anni.
Giuseppe Ferrandi
Dopo la guerra Trento dalla ricostruzione al 1968
Curcu & Genovese, 2006
©, 2007
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