Alberto Folgheraiter la VALLE DEI LAGHI in Trentino
Il vento, a tutte le ore del giorno, lambisce da secoli la Valle dei Laghi. A seconda di quando spira, assume nomi diversi: il Pelèr, vento fresco e leggero del mattino; l’Ora, che arriva quando cade il Pelèr. E il vento dà alla valle il gusto delle viti, il sapore dell’olio e dei limoni, permette l’esistenza di un clima mediterraneo che fa crescere gli aromi come il rosmarino. I gusti di questa valle sono un biglietto da visita da esportare oltre confine, nel mondo, e sono molto apprezzati. La valle sembra aver compiuto il suo ciclo. I villaggi stanno morendo, o meglio, si stanno rigenerando in una nuova veste, non più quella pura della tradizione, luogo della Heimat per chi ci è nato, ma luogo che risente dei flussi migratori, che si apre alla globalizzazione e accoglie nuove comunità di lavoratori provenienti dal resto del mondo. Come sono arrivati i lavoratori africani, qui è arrivata anche la nebbia, il clima sta cambiando e il mondo si sta facendo più piccolo. Non c’è più il confine di una siepe che, leopardianamente, faceva presagire la vastità ai valligiani, ora l’antenna satellitare ha portato il mondo in casa, allargando i confini della percezione, portando nuove idee e nuova gente.
Le identità che erano cristallizzate da secoli si stanno ibridando, in un fluire che è come quello dell’acqua, non più la staticità della terra, della Heimat, appunto. Questo è un libro triste, il canto di addio a una comunità che vede perdere il suo passato, ma è anche un libro venato di mite ottimismo, che guarda oltre la siepe leopardiana, che ammira le novità e ciò che, oltre il confine, una volta era solo oggetto di favola, di mito, mentre ora è realtà, e quindi risorsa per tutti, nel bene e nel male.
Alberto Folgheraiter la VALLE DEI LAGHI in Trentino
“Il vento sulla soglia – viaggio tra cronaca e storia”
Immagini di Gianni Zotta
Curcu & Genovese, 2008
©, 2008
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