culturaGiovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, Capriccio architettonico con rovine ed edifici classici (Milano Museo Poldi Pezzoli)
Cultura nell’era moderna oltre la superficialità la ricerca di un equilibrio armonioso
Finalmente, possiamo riflettere sulla perfezione come un’espansione equilibrata di tutte le nostre capacità, che contribuiscono a formare la bellezza e il valore della nostra umanità. In un mondo dove la cultura spesso supera la religione, secondo il concetto comune di quest’ultima, diventa cruciale comprendere che la perfezione non si trova nello sviluppo eccessivo di una sola capacità a discapito delle altre.
La cultura, intesa come studio di una perfezione armoniosa e universale, è più un processo di crescita interna della mente e dello spirito che un accumulo esterno di circostanze. In un’epoca in cui la civiltà moderna è sempre più orientata verso la meccanizzazione e l’aspetto esteriore, la cultura assume un ruolo fondamentale. Contrariamente all’idea superficiale che possa essere frivola e inutile, la cultura svolge una funzione essenziale per l’umanità, soprattutto nel contesto attuale.
Il nostro mondo è dominato da una civiltà meccanica e esteriore, un’evoluzione molto diversa rispetto a quella delle civiltà antiche. L’idea di perfezione come stato interiore della mente e dello spirito entra in collisione con la cultura meccanica e materiale di questa epoca. Inoltre, la visione della perfezione come un’espansione collettiva della famiglia umana si scontra con il nostro forte individualismo e con l’odio per qualsiasi limitazione al libero sviluppo della personalità individuale, incarnato nella massima “ciascun per sé”.
La sfida odierna è trovare un equilibrio tra la crescita personale e la collettività, tra l’avanzamento tecnologico e lo sviluppo interiore. La cultura, in questo contesto, diventa il mezzo attraverso il quale possiamo perseguire una perfezione che abbraccia tutte le sfaccettature della nostra umanità, in un mondo che spesso sembra spingere nella direzione opposta.
Questo pensiero, tratto da “Cultura e Anarchia” di Matthew Arnold, pubblicato nel 1869, sembra essere della massima attualità. Non sfugge in esso il tema dell’individualismo, che oggi più che mai guida le azioni degli uomini, in una collettività disgregata e senza orizzonte etico. Anche il tema della perfezione, quale esito del processo culturale, non è meno attuale oggi di quando fu scritto. Ogni uomo dovrebbe essere chiamato a questa sfida. A collaudare il proprio Io rispetto alle sfide che la vita collettiva impone. Senza la chiusura e l’egoismo che in moltissimi casi preclude una visione collettiva. Arnold sembra indicare ai molti la strada da percorrere. Quella dell’auto perfezionamento, passando attraverso la sincera analisi di se stessi.
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