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LA MAGIA DEL MUSEO BAGATTI VALSECCHI

LA MAGIA DEL MUSEO BAGATTI VALSECCHI
La magia del Museo Bagatti Valsecchi ci accoglie ancora prima di entrare: la statua di Nettuno ci osserva e ci invita a dissetarci (SITIENTES VENITE AD AQUAM) mentre indirizziamo gli occhi verso lo storico cortile, che rappresenta già un piacere irrinunciabile.
BAGATTI VALSECCHI BAGATTI VALSECCHI
Casa museo neorinascimentale, situata nel cuore del capoluogo lombardo, Il Museo Bagatti Valsecchi, o BaVa, come è chiamato questo gioiello di rara bellezza, rappresenta al meglio la vita e lo spirito di veri collezionisti che caratterizzò i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi.
Al suo interno, percorso lo scalone d’ingresso, già splendido biglietto da visita, eccoci subito con il naso all’insù, per ammirare la luce che ci inonda da inaspettate vetrate.
Possiamo decidere se passare nella Galleria delle Armi o dirigerci verso la Biblioteca, anche se la scelta è ardua, perché entrambi gli spazi contengono cimeli unici: da un lato cartigli, riviste d’arte e d’architettura, dall’altro, armature, spade, elmi, che testimoniano le fattezze degli uomini dell’epoca, e la fatica che dovettero fare per combattere, tenendole a lungo indosso.
Poi, il doppio percorso continua, biforcandosi ai lati degli spazi comuni (Salone, Sala da Pranzo e Studio, ognuno ricco di oggetti, quadri e arredi, da ammirare uno ad uno) con le camere da letto di Fausto (detta “del Letto Valtellinese”) e di Giuseppe (detta “Camera Verde”), che affianca la camera matrimoniale (detta “Camera Rossa”) dove avvenivano gli incontri coniugali con la consorte, Carolina Borromeo. Sontuose ed eleganti, rappresentano uno spaccato della vita quotidiana della famiglia, così fedelmente rappresentato al pubblico da sembrare che gli occupanti si siano allontanati un attimo prima del nostro passaggio.
Uno dei tramiti tra gli spazi condivisi e l’appartamento di Fausto è il Passaggio del Labirinto, che deve il proprio nome alla decorazione sul soffitto, ispirata alla cinquecentesca Stanza del Labirinto del Palazzo Ducale di Mantova. SIC ITUR PER ANGUSTA AD AUGUSTA, dice il motto latino che ci incoraggia a passare attraverso le difficoltà verso cose eccelse, mentre osserviamo il polittico raffigurante la Crocifissione e i Santi Giovanni Battista, Francesco, Bernardino da Siena e Caterina d’Alessandria, appeso a una delle pareti. Un vero capolavoro.
BAGATTI VALSECCHI
Potremmo tentare di descrivervi la meraviglia suscitata dai mobili per bambini, dai comodini, dai pettini in legno di bosso, dai cofanetti in legno, dalla croce processionale in rame dorato, dalle tavole dipinte, ma, a parole, non renderemmo l’idea. Serve una visita, anzi, servono più visite per assaporare con calma altri particolari, altri oggetti, altri dettagli che ci sfuggono necessariamente ad un primo passaggio.
Punto di forza di una strategia di comunicazione azzeccatissima è l’approccio moderno, che fa del BaVa un tesoro che non vive solo di storia, ma che si apre alla contemporaneità, ponendosi come un pulsante organismo vivente: mostre, visite guidate e percorsi tematici multilingua, concerti, conferenze, approfondimenti culturali e spettacoli teatrali. Un modo per vivere un’Istituzione in maniera dinamica, immersi in un flusso artistico che va dal passato al presente della propria città.
Cosa ci ha incantato di più? Sarebbe facile rispondere il Passaggio del Labirinto, la Biblioteca, la Galleria delle Armi, lo Studio o la Sala della Stufa Valtellinese. Non dimentichi dello scrigno rappresentato dal Cabinet, dove si conservano cimeli originali della famiglia Bagatti Valsecchi, ci piace sottolineare la sontuosità della Sala da Bagno, preceduta da un piccolo vestibolo adorno di due vetrate cinquecentesche. Lì dove (un tempo) l’acqua LIMPIDA FLUIT, sia fredda che calda, rimaniamo a lungo davanti alla vasca in stile neorinascimentale, sovrastata da un’ampia conchiglia, e sul cui bordo poggiano due rettili in marmo così realistici da sembrare veramente in agone.

 

Due semplici “dritte” per rendere la visita al Museo un’esperienza indimenticabile: munitevi del volume in vendita all’ingresso (che vi aiuterà a capire quanto ci sia davvero da vedere) e fermatevi un attimo allo Shop, dove la vista non si stancherà di meravigliarsi davanti alle riproduzioni di innumerevoli capolavori.
©, 2023

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