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nacque nel Sunderland, ma durante il primo mese di vita si trasferì con la sua famiglia a Glasgow, dove rimase fino alla laurea in veterinaria, conseguita a 23 anni presso il Glasgow Veterinary College. Nel 1937 andò ad abitare nello Yorkshire, più precisamente nella cittadina di Thirsk (la Darrowby dei romanzi), per svolgere la professione di veterinario dapprima come dipendente e poi come socio di Donald Sinclair (il Sigfried Farnon dei romanzi). Il 5 novembre 1941 si sposò con Joan Catherine Anderson Danbury (la Helen Alderson dei romanzi), figlia di un benestante proprietario terriero. Ebbe due figli: James Alexander (nato nel 1943) e Rosemary (nata nel 1947). Dal 1941 al 1943 fu nella RAF. In seguito ad una operazione fu ritenuto non più idoneo come pilota e dopo un breve periodo di servizio a terra venne rimandato a casa. intendeva da anni scrivere un libro, ma con la maggior parte del suo tempo impegnato dalla medicina veterinaria e dalla famiglia, la sua ambizione di scrittura rimase ferma. Spronato da sua moglie, nel 1966, all'età di 50 anni, iniziò a scrivere. Dopo vari racconti respinti, su vari argomenti come il calcio, si rivolse a quello che conosceva meglio. Nel 1969 scrive If Only They Could Talk (Se solo potessero parlare), la prima storia della ormai famosa serie basata sulla sua vita professionale e di veterano nella Royal Air Force durante la seconda guerra mondiale. Nel 1970 raggiunse un immediato successo con la pubblicazione di Creature grandi e piccole che narra delle sue esperienze lavorative frammiste alla sua vita privata. Da questo romanzo venne tratto un film con Anthony Hopkins del 1974 (Creature grandi e piccole) e una serie televisiva per la BBC (1978). Nel 1975 ricevette un "Award of Appreciation" dalla American Veterinary Medical Association, nel 1979 l'Ordine dell'Impero Britannico e una laurea honoris causa dalla Heriot-Watt University di Edimburgo. Nel 1982 divenne membro del Royal College of Veterinary Surgeons e nel 1983 ricevette una laurea honoris causa dalla Università di Liverpool. Nel 1995 morì per un cancro alla prostata, dopo tre anni di malattia, presso la sua abitazione nello Yorkshire. (Wikipedia)

James Herriot

James Herriot
James Herriot, pseudonimo di James Alfred Wight, nacque nel Sunderland, ma durante il primo mese di vita si trasferì con la sua famiglia a Glasgow, dove rimase fino alla laurea in veterinaria, conseguita a 23 anni presso il Glasgow Veterinary College.
Nel 1937 andò ad abitare nello Yorkshire, più precisamente nella cittadina di Thirsk (la Darrowby dei romanzi), per svolgere la professione di veterinario dapprima come dipendente e poi come socio di Donald Sinclair (il Sigfried Farnon dei romanzi).
Il 5 novembre 1941 si sposò con Joan Catherine Anderson Danbury (la Helen Alderson dei romanzi), figlia di un benestante proprietario terriero. Ebbe due figli: James Alexander (nato nel 1943) e Rosemary (nata nel 1947).
Dal 1941 al 1943 Wight fu nella RAF. In seguito ad una operazione fu ritenuto non più idoneo come pilota e dopo un breve periodo di servizio a terra venne rimandato a casa.
Wight intendeva da anni scrivere un libro, ma con la maggior parte del suo tempo impegnato dalla medicina veterinaria e dalla famiglia, la sua ambizione di scrittura rimase ferma. Spronato da sua moglie, nel 1966, all’età di 50 anni, iniziò a scrivere. Dopo vari racconti respinti, su vari argomenti come il calcio, si rivolse a quello che conosceva meglio. Nel 1969 scrive If Only They Could Talk (Se solo potessero parlare), la prima storia della ormai famosa serie basata sulla sua vita professionale e di veterano nella Royal Air Force durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1970 raggiunse un immediato successo con la pubblicazione di “Creature grandi e piccole” che narra delle sue esperienze lavorative frammiste alla sua vita privata. Da questo romanzo venne tratto un film con Anthony Hopkins del 1974 (All Creatures Great and Small) e una serie televisiva per la BBC (1978).
Nel 1975 ricevette un “Award of Appreciation” dalla American Veterinary Medical Association, nel 1979 l’Ordine dell’Impero Britannico e una laurea honoris causa dalla Heriot-Watt University di Edimburgo. Nel 1982 divenne membro del Royal College of Veterinary Surgeons e nel 1983 ricevette una laurea honoris causa dalla Università di Liverpool.
Nel 1995 morì per un cancro alla prostata, dopo tre anni di malattia, presso la sua abitazione nello Yorkshire.
La quadrilogia in oggetto non è che la parte più centrale, o significativa, dell’opera di questo brillantissimo autore britannico, forse sottovalutato per il tono leggero e lieve dei suoi scritti.
I quattro libri sono in sostanza la sua autobiografia dai tempi della laurea sino alla pensione, a cavallo di un conflitto mondiale.
Lo stile è di grande gradevolezza ed estremamente scorrevole, e mi sembra giusto rendere merito ad una traduzione davvero curata e fedele, avendo avuto avuto modo di verificare anche la versione originale.
L’intera storia di questo simpatico veterinario è costellata di gustosissimi aneddoti spesso davvero irresistibili e che vi porteranno a ridere sguaiatamente in più di una occasione, quindi assicuratevi di non leggere le sue pagine su un metrò affollato, se non volete destare sguardi curiosi. Sarete portati a divorare le pagine solo per scoprire le nuove disavventure del protagonista, ma cercate di leggere lentamente, proprio come un single malt delle isole deve essere sorseggiato, e non tracannato, per essere assaporato pienamente.
Se farete come vi consiglio, allora potrete farvi trasportare in un mondo di gente di campagna rude e brusca, ma con una ricchezza di valori spirituali che ormai, nelle nostre metropoli, è andata perduta.
Le aspre lande dello yorskshire si materializzerano di fronte a voi, battute dalla pioggia e dal vento: terre poco generose, abitate da persone che devono badare al sodo per assicurarsi la sopravvivenza, e che spesso vivono in una povertà ricca di dignità ed amore per la natura e gli animali.
James Herriot dipinge con rara maestria i propri personaggi, sia umani che animali, con la sensibilità che può essere solo propria di un uomo che ha un profondo legame con la vita e l’amore. Usa colori ad acquerello, dai toni delicati, ma proprio come un grande maestro, pochi svolazzi di penna rendono deliziosamente tangibile la vecchina innamorata dei suoi gatti dal carattere come pantere assetate di sangue, od il robusto fattore che si commuove per la nascita di una vitella.
Decisamente un antimodernista, James Herriot ci fa riassaporare il gusto talvolta aspro, ma anche straordinariamente ricco, di una vita condotta in intensa connessione con la terra e chi la lavora, fondata sui sentimenti e sulla passione , e certamente lontana dalle preoccupazioni cittadine, basata su ritmi lenti e di dimensione decisamente più umana.
Opere da leggersi decisamente all’inglese, per meglio calarsi nell’atmosfera dei libri: d’inverno ottimale una poltrona di fianco ad un camino acceso, d’estate un dondolo ombreggiato in mezzo al verde.
Fatelo, e vi troverete calati in un mondo apparentemente d’altri tempi, ma che ha saputo mantenere, ancora oggi, una sana distanza dalla frenesia consumistica che appare normale nelle grandi città, ma diventerebbe decisamente ridicola se si tentasse di traslarla nelle ventose colline dello Yorkshire.
Assolutamente consigliato per rasserenarsi con se stessi. Se alla fine non vi verrà voglia di inforcare una bicicletta ed andare a pedalare senza meta in mezzo al verde, chiamate una impresa di pompe funebri: probabilmente siete già deceduti, ma non ve ne siete accorti.
Creature grandi e piccole, 1974 (traduzione di All Creatures Great and Small del 1972 che accorpa If Only They Could Talk del 1970 e It Shouldn’t Happen to a Vet del 1972)
Beato tra le bestie, 1977 (traduzione di All Things Bright and Beautiful del 1974 che accorpa Let Sleeping Vets Lie del 1973 e Vet in Harness del 1974)
Cose sagge e meravigliose, 1978 (traduzione di All Things Wise and Wonderful del 1977 che accorpa Vets Might Fly del 1976 e Vet in a Spin del 1977)
E il Signore le creò, 1982 (orig.: The Lord God Made Them All, 1981)
©, 2016
JULES RENARD – STORIE NATURALI
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