No go zone una lettura non conformistica dell’immigrazione di massa
Per una lettura fuori dallo schema ufficiale, del fenomeno immigrazione, Byoblu offre il libro No Go Zone di Edoardo Gagliardi, che traccia i risultati di un’indagine a tutto campo su un argomento che la politica e l’informazione preferiscono tacere, o affrontare in maniera ambigua.
L’immigrazione di massa è uno dei fenomeni più complessi e meno compresi del nostro e del precedente secolo, spesso utilizzata da politici, istituzioni e ideologie come strumento per incrementare il consenso o per manipolare l’opinione pubblica.
Nel 2021 la Danimarca ha deciso di limitare a un massimo del 30 per cento il numero di residenti “non occidentali” nei quartieri ad alta densità migratoria. Ad annunciarlo circa due anni fa, è stato il ministro degli Interni danese, in ragione del fatto che troppi stranieri non occidentali in un’area ristretta “aumentano il rischio di nascita di società religiose e culturali parallele”, e quello di vedere fiorire in quei luoghi espressioni di illegalità a vario titolo. Questo intervento è il primo caso in cui un governo europeo prende misure concrete contro l’immigrazione di massa, al fine di impedire la concentrazione di stranieri in certi quartieri o zone periferiche.
Ma la narrativa ufficiale spiega che le guerre, i conflitti, le crisi economiche e sociali, o addirittura i cambiamenti climatici sono tra le principali cause dell’immigrazione, legale e illegale. Spesso governi e informazione danno questa unica lettura al fine di fare accettare alle popolazioni ospitanti l’immissione in massa di migranti sul proprio territorio. Ma è davvero solo questo? O forse dietro l’immigrazione di massa si nascondono interessi ideologici, economici e agende politiche che sfuggono all’attenzione dell’opinione pubblica?
Dalle No go zone in Svezia al turismo delle nascite negli Stati Uniti; dagli sbarchi in Italia fino al grande tabù dei rimpatri, passando per i grandi mutamenti etnici e demografici che stanno sconvolgendo l’Europa.
©, 2023
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