William Styron l’autocura trasparente fatta di depressione

 

Il titolo sembra un ossimoro. E non lo è. La depressione è una sindrome mentale che ha in sé proprio questi due fattori, oscurità e trasparenza. Ed è l’argomento di questa autobiografia, di questo Tranche de Vie narrato da William Styron sulla propria depressione.

Il depresso vive nell’oscurità fatta di perdita: di persone, di affetti, di impegni, di fiducia, di lavoro, di stima e autostima, e chi più ne ha, più ne metta. Ma è al tempo stesso calato in una autoprotettiva, se vogliamo anche auto-curativa (sappiamo che le sindromi mentali sono sempre un tentativo di autocura) ovattata, regressiva dimensione chiusa al Mondo, da esso divisa da una sorta di trasparentissimo vetro, come quello di un  acquario, solo che il depresso è il pesce nell’acquario, che vede il mondo (fuori) oltre il vetro.

Libro che si legge in poche ore, che ci accompagna in una girone dantesco, che ci narra – con l’arte di uno dei più grandi romanzieri mai esistiti (“Un letto di Tenebre”, grande letteratura del Sud) – come si possa vivere la depressione senza perdere del tutto la lucidità.

 

©, 2011

 

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