PAT CONROY BEACH MUSIC tra morte e romanticismo
Pat Conroy è nato ad Atlanta (USA) nel 1945. Non mi stupisce l’origine sudista dello scrittore, in quanto le sue radici Southern Style le si ritrovano in quello stile tornito, gotico e melanconico delle sue pagine. E’ difficile non lasciarsi sedurre dal romanticismo di Beach Music, o de Il principe delle maree – altro suo famoso libro – da quella crepuscolare mescolanza di amore e morte e follia, che lui, come altri noti scrittori del Sud, sanno governare ad arte, ricreando nella mente del lettore un substrato di ricordi che, il più delle volte, afferiscono alla sua infanzia (un po’, da bambini, tutti abbiamo avuto a che fare con terrificanti eventi, con amori e delusioni cocenti, con quei sentimenti esaltanti e esagerati che fanno della Nostra infanzia un luogo mitico, come mitico, per Conroy, è il suo nobile e remoto Dixie – Land).
Non voglio entrare nel merito della trama, essa non si distingue molto dagli intrecci – costruiti con grandiosità e precisione – di tanti altri, troppi bestseller americani, quanto piuttosto mettere l’accento sullo stile, sull’umanità delle pagine che ho letto. Si legge nella nota biografica dell’Autore che egli abbia avuto una educazione militare. Già, forse essa è presente anche nel libro, in una non ben precisata incapacità di esprimere i sentimenti se non con gesti esteriori, con una marzialità trattenuta delle emozioni, una sorta di maschile, machistica dolcezza che già abbiamo amato/odiato in Hemingway, che qui sembra un po’ aleggiare nelle atmosfere italiane, Romane/Veneziane del romanzo.
Non sostengo che Conroy abbia copiato Hemingway, ma è facile supporre che ne sia stato largamente influenzato, dato che Ernest ha insegnato a scrivere a intere generazioni di scrittori (compreso il sottoscritto).
Le scene di vita in quel Sud ricordato da lontano, l’adolescenza intatta come luogo mitico di un Dixie altero e nobile, sono tra le più belle pagine del libro, piene di natura selvaggia, selvaggia quanto l’animo dei personaggi descritti da Pat Conroy, in lotta con la vita, e loro stessi, con un passato che li perseguita, fantasmi che hanno il potere di attrarre nella trappola della continua reminiscenza, tra perdono e eterna vendetta. 
©, 2009
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