DOUGLAS LINDSAY IL MONASTERO DEI LUNGHI COLTELLI Coltelli peli capelli e monasteri Il sangue scorre tra le tricologiche avventure del barbiere Barney Thomson romanzo edizioni
Coltelli, peli, capelli e monasteri. Il sangue scorre tra le tricologiche avventure del barbiere Barney Thomson, che nessuno direbbe sia un assassino. In una Inghilterra plumbea, vaporosa, piena di fast food economici, gente del sottoproletariato urbano, e dialoghi astringenti e caustici.
Stile, quello di Douglas Lindsay, nuovo nel panorama letterario e – al tempo stesso – inserito nel solco della tradizione made in U.K. di più nobile lignaggio: ci troverei delle similianze con lo stile ironico, aforistico, di Oscar Wilde, medesima cattiveria e incisività nel surreale. Ma nuovo, anche, perché ha saputo rimodellare la frase attorno a una materia magmatica, quali sono le pulsioni irrefrenabili dell’inconscio moderno, in una ricerca accurata e tagliente dell’effetto frammentante, in una vicenda giallesca che ha il sapore acido giallo-verdastro ri-go-ro-sa-men-te al NEON di Irvine Welsh. … un acido in un MONASTERO…
Molte rasoiate e risate Vi saranno servite in una pinta d’inchiostro inglese (questa è una citazione). 
©, 2008

 

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